Tenersi la mano.
Sapete che “tenersi la mano” con una persona cara stimola in entrambi la sincronizzazione delle onde cerebrali?
Ebbene è così. Ecco perché sin da piccoli si cerca la mano da stringere, ovviamente la prima è quella dei propri genitori. Poi si cresce e si cercano quelle mani amiche, comunque vicine a noi, in sintonia, si dice. Infatti, è proprio la sintonia e la sincronizzazione a far avvertire meno dolore. Potremmo portare decine di altri esempi, se ci pensate vi riconoscerete in molto di questi.
Non è solo la ricerca di aiuto, c’è una spiegazione.Di questo parlo qui
Quando noi stringiamo la mano di una persona cara, non solo il respiro e la frequenza cardiaca si alinea con la sua, ma anche le onde cerebrali lo fanno. Questo è il risultato di uno studio pubblicato sul Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).
La ricerca, attraverso una precisa sperimentazione, ha posto in evidenza anche il fatto che maggiore è l’empatia che prova una persona, sia per un amico o figlio o coniuge, che sta vivendo un dolore, più le onde si sincronizzano. Più questo avviene, più il dolore si allevia.
Uno degli esempi provanti è il momento del parto.
Quante avranno provato sollievo nella mano del proprio partner!
Oggi, in un mondo molto virtuale, con mezzi di comunicazione sviluppati e cresciuti per arrivare a più persone possibili, per interagire con il mondo intero, di contro abbiamo meno contatti ed interazioni fisiche. Non perdiamo mai di vista l’importanza di tornare ad avere un contatto umano. Senza di esso, non arriva il supporto voluto o necessario.
Non basta uno scritto, un messaggio, una telefonata. Serve, certamente si. Ma non può assolutamente venir paragonato ad una sinergia ed una interazione fisica. Molto molto più efficace.
Datevi la mano. Sarà un beneficio per entrambi.
© Riproduzione vietata