Stress da pandemia: di cosa si tratta? Di una condizione fisica e psicologica che l’OMS ha codificato come “Pandemic Fatigue”, ossia stress da pandemia, una vera e propria sindrome comportamentale causata dall’emergenza.
Si manifesta con forte stress emotivo, stanchezza e paura, tutti sintomi che accompagnano anche tutti i pazienti usciti dall’infezione da Covid, e che riferiscono tali conseguenze.
Siamo ancora in alto mare, dopo un anno ancora viviamo un secondo lockdown e tutti noi, dopo una breve interruzione estiva, ci troviamo nuovamente a dover affrontare chiusure e pesanti limitazioni, che iniziano a generare gravi conseguenze. E non solo economiche.
Il primo lockdown ci aveva colto di sorpresa, ed aveva costretto di colpo tutta la popolazione a dover rivedere la propria vita lavorativa, sociale, ed affettiva. Lo hanno fatto, lo abbiamo fatto tutti, con notevoli sforzi, ma con la speranza di vedere “una luce in fondo al tunnel”. Un grande sacrificio che però avrebbe dato i suoi frutti. Così non è stato.
Con queste nuove limitazioni e chiusure, di nuovo imposte come unico mezzo per contrastare questa pandemia, lo stress torna ad acutizzarsi, più intenso di prima.
Ciò è dovuto anche alla continua esaperante altalena di decreti e norme restrittive, che cambiano di continuo. Questo, inevitabilmente, genera smarrimento e confusione nelle persone.
Quella maggiormente sensibili e fragili, faticano soprattutto a livello emotivo, e subiscono gli effetti psicosociali causati dalla pandemia. I pensieri che maggiormente vengono a galla, anche durante i colloqui, sono quelli sulla libertà personale, sulla mancata relazione fra persone, famigliari e amici. La lontananza dagli affetti più cari, è ciò che pesa maggiormente.
Oltre al pensare, infine, che quella luce non sarà mai accesa, e che tutto quanto è stato vano, e lo sarà anche oggi ed in futuro.
Il clima di incertezza, perchè non si conosce la fine di questa situazione, è quello che uccide, e permette allo stress di prendere il sopravvento. Più che normale, la perdita del proprio senso di sicurezza, di un lavoro, delle abitudini e, nei casi più delicati, dell’integrità fisica e psichica o magari di un proprio caro, porta inevitabilmente a questo.
L’organismo e la mente reagiscono all’emergenza faticosamente e, spesso, con grande senso di smarrimento.
Il rischio, in questo caso, molto alto, è che il problema diventi parte della vita di tutti i giorni, qualcosa con il quale ci dobbiamo fare i conti, e conviverci: lo stress da pandemia, dunque, può diventare cronico. Ma dobbiamo evitare che ciò accada. Come?
Tenere sotto controllo lo stress da pandemia è possibile. Prima di tutto dobbiamo pensare che tutto ha sempre un inizio ed una fine, ed è importante vedere anche dei piccoli segnali che magari ci sfuggono. Ed è fondamentale accettare il fatto che si possa essere stanchi, spossati e demotivati. Perchè è una risposta normale dell’organismo e della mente, come autodifesa.
Prima, però, che questa condizione cronica faccia insorgere disturbi legati all’ansia, comportando anche un abbassamento delle difese immunitarie, e quindi peggiorare come una spirale inversa la situazione, è meglio accertare la propria criticità con uno specialista esperto, e studiare una strategia di attacco. Mai fai da te, sempre consigliabile rivolgersi a chi ne sa più di noi, e può guidarci, o farci vedere ciò che non siamo più capaci perchè offuscati.