Bambini e ragazzi: quali conseguenze post pandemia?
Sin dall’inizio dell’emergenza Covid-19, è stato ben posto in evidenza da esperti del campo, come questa pandemia, non in quanto tale, ma per le relative misure adottate, avrebbe colpito duramente anche i bambini e gli adolescenti.
Perchè? Le conseguenze si sono ben evidenziate in questo ultimo anno, in molti bambini e adolescenti soprattutto per quanto riguarda i cambiamenti nella loro vita e l’alterazione dell’equilibrio emotivo.
Nei più piccoli, specialmente, è emersa la difficoltà in quanto direttamente connessa ai genitori che hanno vissuto il periodo di lockdown e le sue conseguenze, con la loro gestione dello stress e la risonanza emotiva. E soprattutto in coloro che vivono in contesti e situazioni di fragilità, e in condizioni di svantaggio economico, educativo e socio-relazionale, già a partire dall’età attorno ai 2 anni, si è riscontrata la comparsa
di comportamenti regressivi, come voler tornare a dormire nel letto di mamma e papà per avere maggiore sicurezza, con ansia da separazione e problematiche comportamentali.
Per questa fascia di età le abitudini rappresentano una fonte di sicurezza e conforto, ed un loro cambiamento può essere elemento di confusione, nonchè potrebbe avere ripercussioni nel loro equilibrio emotivo. Ciò vale anche per l’età più avanzata, specie adolescenziale, ma con modalità diverse.
Negli adolescenti, si è maggiormente sviluppata la sensazioni di mancanza di aria, con crisi di ansia, o disturbi del ciclo sonno- veglia, tanto che i ragazzi tendevano, e tutt’oggi è così, ad andare tardi a dormire e non riuscire a svegliarsi facilmente. Nel caso specifico degli adolescenti, la grande e vera difficoltà è stata quella imposta dalla distanza sociale.
Vissuta, incomprensibilmente, come una imposizione innaturale, poiché i ragazzi sono abituati a relazionarsi liberamente, e sentirsi emotivamente l’uno in relazione all’altro, in molti sono emersi anche cambiamenti nel tono dell’umore, irritabilità e angoscia.
Cosa è importante fare?
È utile far comprendere sia ai bambini che ai più grandi, che le emozioni sono sempre funzionali ed anche la sensazione di ansia fa parte di questa ” strana” circostanza, e che passerà appena cesserà questo pericolo.
E che, seppur difficile comprendere che non si possa incontrare l’amico o la ragazzina del cuore, ciò serve a superare questa grande difficoltà.
Ciò che è importante è sempre ascoltare le loro preoccupazioni e rassicurarli con presenza e affetto, sul fatto che sia naturale essere spaventati da queste situazioni.
Ma anche che non durerà per sempre.
Alcuni bambini sperimentano anche sensazioni di noia e apatia, tutte reazioni connesse alla difficoltà di mantenere, nella situazione di lockdown, anche i diversi ritmi delle attività scolastiche a distanza.
Il periodo di lockdown e di distanziamento sociale ha portato all’estremo il concetto per cui non vi è separazione tra vita online e offline.
Sicuramente le restrizioni legate alla pandemia hanno contribuito ad aumentare, nell’ambito dell’età evolutiva, problematiche riferite al benessere psichico che si evidenziano soprattutto con ansia, depressione e stress. Sappiamo che sono condizioni, in particolare riferite allo stress, che poi si esprimono con sintomi sia sul piano fisico che psicologico, che sugli aspetti di regolazione emotiva e di relazione. Questo vale a livello di popolazione generale.
Ciò che ho potuto rilevare, nella mia attività professionale, è un aumento delle situazioni in cui la problematica psicologica diventa anche fisica, e crea disordine interiore.
L’ambiente familiare, va ricordato essere determinante per lo sviluppo dei bambini: ecco perché è necessario passare da una “presa in carico” emergenziale a interventi preventivi e azioni specifiche per le situazioni familiari di vulnerabilità e disagio.
Possiamo dire che c’è una forte associazione tra solitudine e depressione nei giovani, sia nell’immediato sia sul lungo termine.
Questo effetto può rimanere latente negli anni. Motivo per cui il danno esatto che questo periodo ha provocato, lo vedremo nel tempo.
Ad oggi, ciò che è importante fare, è tornare alla vita normale, trasmettendo ai ragazzi serenità e fiducia nel futuìro.