I nostri buoni propositi: come trasformali in realtà?
Siamo all’anno nuovo. Simbolo di cambio pagina, di nuovi progetti, di rinascita.
Diciamo che nell’immaginario collettivo è così. Salvo eccezioni, sempre.
Alzi la mano chi, il 1 Gennaio di ogni anno, non ha pensato a questo, cioè di stilare un elenco di buoni propositi da mettere in pratica durante l’anno in arrivo.
Come avere davanti agli occhi un libro bianco di pagine tutte da scrivere. Ovviamente non è così, il libro non inizia adesso, ma è già ben aperto da tempo.
Ma piace pensare che sia così, perchè ci dà quella scelta, quella possibilità, e capacità di poter cambiare ciò che vorremmo far funzionare meglio.
Tanti in cosiddetti buoni propositi, i più gettonati secondo alcune indagini parrebbero essere lo smettere di fumare (o di bere), perdere peso (e quindi mangiare meglio), riciclare di più per ridurre gli sprechi.
Anche, perchè no, cambiare lavoro, casa, o ricostruire legami, forse persi o dimenticati.
Insomma una serie di buone intenzioni a medio e lungo termine, che ci fanno bene, con lo scopo di (ri)prendere il controllo della nostra vita attraverso un cambiamento e piccoli passi gestibili.
Diciamo anche che solo il 10% raggiunge gli obiettivi che si è prefissato. passati i primi giorni, tutto torna alla normalità di sempre. Perché questo? Il motivo principale è che forse non siamo davvero pronti per i cambiamenti di cui abbiamo bisogno o che tanto vorremmo, perchè ci mancano gli strumenti necessari per realizzarli. Pertanto, i tentativi (di cambiamento) non sono completamente realizzabili.
Talvolta giocano a sfavore l’eccessiva sicurezza, l’incapacità di vedere le nostre debolezze e di riconoscere quando abbiamo bisogno di un aiuto professionale per raggiungere i nostri obiettivi, perchè possono metterci i bastoni tra le ruote.
Cosa possiamo fare, quindi, per darci una possibilità ? Innanzitutto occorre semplificare l’obiettivo. E’ inutile puntare in alto, si finirebbe per deluderci, e rendere vano ogni altro tentativo. Come a dire: perdere peso è il nostro obbiettivo? Bene. Ma non si può mirare a PERDERE 20 KG IN UN MESE!
E ciò vale per tutto. Dividere i risultati in obiettivi a breve, medio e lungo termine è un passo necessario da compiere, in questo modo siamo in grado di essere più tranquilli, ed anche coerenti.
La coerenza è elemento essenziale per creare nuove routine. Quando creiamo una nuova routine le connessioni cerebrali richiedono tempo per abituarsi e quindi essere coerenti è fondamentale per il nostro sistema cerebrale.
Molti degli obiettivi che all’inizio d’anno ci proponiamo sono troppo ampi, o troppo difficili da mantenere.
E’ facile, in questi casi, ovviamente fallire o procrastinare, favorendo così la percezione di non essere stati all’altezza del compito, con una ricaduta negativa sull’autostima.
E questo non fa altro che acuire il nostro senso di fallimento in quanto, nel momento in cui prendiamo consapevolezza di non aver raggiunto i nostri scopi ci colpevolizziamo per quelli che noi stessi percepiamo come fallimenti, con inevitabili ripercussioni negative. Occorre scegliere le proprie battaglie, valutare le proprie risorse e determinare i propri tempi, ed essere realisti.
Altrimenti si rischia quella che Janet Polivy, psicologa dell’Università di Toronto, ha definito ‘sindrome della falsa speranza’: un circolo vizioso di propositi, fallimenti e nuovi sforzi, nel tentativo di cambiare sè stessi.
E se per caso l’inizio dell’anno non è proprio il momento che vi mette subito sulla buona strada, si può sempre contare su nuovi punti di svolta, quali l’inizio della primavera o delle vacanze estive, il compleanno, ect.
Le occasioni non mancheranno mai. Consapevoli però, sempre, del fatto che il vero inizio deve nascere e maturare dentro di noi.
Solo allora, quando saremo mentalmente pronti e preparati, potremo iniziare a combattere le nostre personali battaglie, a perseguire con fermezza i nostri obiettivi, e il risultato a quel punto non potrà che essere un vittoria annunciata.
Allora, che dirvi? Buon anno nuovo, e buon inizio a tutti!