Il Disturbo da Stress Post-Traumatico è incluso nella categoria dei Disturbi correlati a eventi traumatici e stressanti.
Esso prevede l’esposizione da parte del soggetto ad un trauma, quale può essere una minaccia di morte, una violenza sessuale, o situazioni dolorose vissute senza soluzione di continuità.
In tutto ciò viene racchiuso anche il danno da ricovero in rianimazione, come di recente accaduto per causa Covid.
In particolare, il ricovero in rianimazione può essere considerato un evento estremamente stressante: il paziente è esposto a condizioni sconosciute e potenzialmente spaventose.
Ma anche la continua, insistente e drammatica informazione trasmessa dai media ha causato un panico generalizzato, che si è andata a sommare alla già grave pandemia.
La paura, abbassa le difese, rende più fragili.
Le misure di prevenzione della pandemia estremamente rigorose, la chiusura obbligatoria delle scuole, l’isolamento forzato, il blocco delle attività sportive (che rappresentano uno sfogo compensatorio per molti giovani e adulti) e la sospensione di tante produzioni e attività commerciali non essenziali hanno gravemente pregiudicato la vita quotidiana delle persone, la loro attività lavorativa ed indubbiamente la stabilità psicologica.
Questa situazione ha “stressato” e indebolito psicologicamente moltissimi soggetti aggravando problemi preesistenti e slatentizzando fragilità mentali che fino a quel momento non si erano evidenziate.
Un ulteriore approfondimento specifico dovrebbe essere fatto anche sugli effetti psicologici che la pandemia ha causato tra i bambini di età scolare e tra gli adolescenti.
Stanno emergendo dati preoccupanti che mettono in risalto un forte danno a carico della socialità tra i giovani, che hanno subito la paura ed il distanziamento.
Ecco che, da una parte abbiamo gli effetti devastanti da ricoveri in rianimazione, dall’altra un danno psico-sociale consistente.
Tutto ciò è misurabile. Esistono sistemi di analisi e rilevazione psico fisica riconosciuti dalla scienza, che ben ci dimostrano il nostro livello di stress, e come poter fare accurata riabilitazione.
I risultati ottenuti in questo ultimo periodo hanno rivelato che un alto tasso di popolazione ( siano pazienti ricoverati in rianimazione o no) soffre di grave angoscia e sintomi di disturbo da stress post-traumatico.
In alcuni casi, il disturbo può diventare cronico, apportando una cattiva salute fisica, una minore qualità della vita.
La disfunzione del sonno, così come le reazioni psicologiche che includono comportamenti disadattivi, stress emotivo e risposte difensive come ansia, paura, frustrazione, solitudine, rabbia, noia, depressione, somatizzazioni di vario tipo, comportamenti di evitamento e in casi estremi anche lesioni autoinflitte, sono fortemente aggravate ( diciamolo pure) dalle interminabili notizie diffuse continuamente da tutti i media e che possono causare un’ulteriore progressione verso i disturbi fisici e mentali.
Quando la paura è intensa e prolungata può lasciare conseguenze per moltissimo tempo anche dopo che l’emergenza e il pericolo sono passati.
Va ricordato che la quarantena e l’isolamento sono importanti misure di salute pubblica messe in atto per evitare l’insorgenza di ulteriori casi dovuti a trasmissione di qualsiasi virus altamente contagioso e pericoloso, e anche( cosa da non sottovalutare) per evitare di sovraccaricare il sistema ospedaliero.
Ma a tutto ciò corrisponde un danno, ormai già ampiamente noto.
La popolazione ha sempre riportato rilevanti effetti negativi in risposta ad una quarantena prolungata: nervosismo, rabbia, tristezza, depressione, senso di colpa, confusione e insonnia indotta dall’ansia.
Questo quadro sintomatologico è stato ampiamente confermato anche durante la pandemia di CoVid-19.
Di questo soffre la maggior parte dei ” guariti” da Covid ed anche gli operatori sanitari che hanno dovuto far fronte all’emergenza pandemica.
Adeguate informazioni tempestive, ma accurate, chiare e rispettose della salute mentale pubblica, hanno un ruolo fondamentale nel gestire la paura e l’incertezza, ma anche per sapere cosa fare.
Aiutare le persone a sentirsi più sicure, rafforza il sistema immunitario, nonchè la convinzione di poter seguire misure significative per proteggersi.
Oggi, ancor di più, abbiamo capito di aver necessità di servizi di supporto, che permettano di equipaggiarci con tutto quello che serve per rinforzare le nostre debolezze psicologiche (ma anche immunitarie) in modo da saper affrontare positivamente qualsiasi condizione avversa, sia essa solamente personale o di tipo epidemico o pandemico.
Questa è la frontiera della Medicina personalizzata, integrata e umanizzata, perchè tutti noi possiamo avere reazione emozionale negativa di fronte ad una situazione pericolosa, ma tutti noi abbiamo anche la capacità di reagire e di gestire qualsiasi circostanza difficile.
E, se qualcuno presenta delle difficoltà particolari, deve sapere che ha il diritto di chiedere e di ricevere aiuto.