Capodanno, ed i «buoni» propositi per il nuovo anno, quanto fanno bene? Spesso fanno male. Vediamo perchè.
Il nuovo anno è arrivato ed è, come sempre, il tempo dei “nuovi propositi”, in genere quasi tutti legati alla dieta o al benessere fisico.
Fare un bilancio di fine anno, e avere aspettative per l’anno successivo, non è affatto banale. E’ di uso comune, e stando alle statistiche, sappiamo che molte persone si ripropongono ogni fine d’anno di fare qualcosa di nuovo, raggiungere traguardi, orizzonti. Tuttavia, immancabilmente, la stragrande maggioranza delle persone parte con il piede giusto, salvo poi fermarsi.
Perché? Spesso, è proprio la paura del fallimento a farci desistere o a frenarci ancora prima di iniziare. Esistono però alcune tecniche che ci consentono di rimanere sul percorso prefissato per arrivare là dove desideriamo arrivare. Il cambio dell’anno viene vissuto sempre come un momento di svolta: si chiude un capitolo e ne inizia uno nuovo, in cui si potrà essere più felici, più determinati, più sereni e così via.
Dimagrire, tanto per dire, è uno degli obbiettivi più in voga ogni inizio d’anno, ma pensare di farlo in tempi brevi, magari sfiancandosi in palestra ogni giorno, non è la soluzione giusta, perché i muscoli non sono abituati allo sforzo aerobico, e la fatica diventerebbe così alta da farci desistere subito.
Così come la maniacale scelta del «low-carb», ma togliere dal piatto intere categorie di nutrienti (scelta sempre dannosa) non è necessaria, dobbiamo sapere a cosa andiamo incontro e a che cosa servono, per esempio, i carboidrati. A breve noteremo un senso di tristezza e mancanza di motivazioni, quindi interruzione del progetto prefissato. Perchè tutti gli alimenti, se dosati, hanno un loro compito, ed i carboidrati ci donano ” coccole”: nutrimento e buonumore.
Quindi, anziché buttarsi a capofitto nella nuova routine, col rischio di stancarsi quasi subito o di mollare alla prima difficoltà, meglio usare il mese di gennaio per organizzarsi, così da mettersi nella giusta predisposizione mentale per riuscire a raggiungere gli obiettivi fissati.
Milioni di persone scrivono buoni propositi, ma solo il 10% raggiunge gli obiettivi prefissati. Perché accade questo? Forse abbiamo usato un modo sbagliato per porceli. E forse abbiamo anche scelto propositi che non erano così adatti a noi e al nostro momento di vita e per questo impossibili da realizzare se non a costo di un generale malessere.
L’eccessiva sicurezza di farcela, l’incapacità di vedere le nostre debolezze e di riconoscere quando abbiamo bisogno di un aiuto professionale per raggiungere i nostri obiettivi, possono metterci i bastoni tra le ruote o fungere da deterrente.
Come è possibile, dunque, fare centro? Innanzitutto semplificando l’obiettivo. E andare per tappe, con coerenza. E’ essenziale la coerenza per creare nuove routine, perchè le connessioni cerebrali richiedono tempo per abituarsi e quindi essere coerenti è essenziale.
Durante questo percorso dobbiamo anche mettere in conto che ci saranno degli insuccessi, delle “cadute”. È infatti inevitabile che qualcosa non vada esattamente come abbiamo previsto. Mettere in pratica ciò che abbiamo pianificato non è sempre semplice perchè necessita di costanza e impegno, e talvolta molti sono gli ostacoli, anche improvvisi, che possiamo incontrare. Non facciamoci abbattere: usiamo la battuta d’arresto come la necessità di fare quei piccoli aggiustamenti necessari.
Per finire, non puntiamo alle stelle, accontentiamoci di stabilire obiettivi piccoli e gestibili che portano a un obiettivo più grande. Se voglio correre 20 km ogni giorno e non corro mai, dovrò iniziare a correre 500 metri per una settimana e lavorare per raggiungere il mio obiettivo.
Buon Anno nuovo a tutti!