Gli esseri umani hanno da sempre una paura che li accomuna: essere travolti inaspettatamente da qualcosa che non possono controllare, come un’epidemia.
È una paura così profonda che può far compiere azioni spesso incontrollate.
Questo timore, antico come l’uomo, viene amplificato dai mass media, cioè dall’informazione più facile da veicolare oggi, di ieri.
Oggi viviamo tutti l’incubo ” CoronaVirus“.
La diffusione velocissima di notizie inerenti a ciò, che in passato non esisteva, talvolta parziali e contraddittorie, quando non addirittura false, o allarmanti a dismisura, può causare danni, oltre ad un crollo di fiducia nei rapporti tra le persone e nelle istituzioni. Ed anche rendere più potente l’effetto sulla psiche di un fenomeno che è sempre esistito, ma che se non gestito, può ( in questo caso) causare più danni del virus stesso: Il panico.
Talvolta può generare istinti primari, che scattano per preservarci dal pericolo, può anche dominare sulla ragione, e quando coinvolge un gruppo di persone si può parlare anche di “isteria di massa”.
Per questo occorre una comunicazione istituzionale adeguata, che cerchi di chiarire e placare gli animi.
E poi, ovviamente, ci sono le bufale e i complotti, come sempre: ma questa volta sembra più chiaro che le fake news siano comprimarie, più che protagoniste.La paura, del resto, è una emozione forte e ad alto potenziale di contagio. In Psicologia sociale sono stati effettuati diversi esperimenti sui comportamenti di imitazione e i risultati evidenziano chiaramente la tendenza a imitare gli altri soprattutto in condizioni di ambiguità o di incertezza.
Che differenza fra paura e panico?
La paura è una reazione fisiologica molto importante e utile, che serve ad attivarci a mettere in atto comportamenti di protezione davanti a potenziali pericoli.
E’ normale avere paura davanti ad un rischio epidemico nuovo, avere ansia per sè e i propri cari, la ricerca di rassicurazioni, ed il controllo continuo delle informazioni sono comportamenti frequenti in questi giorni. Ma la paura si riduce se abbiamo informazioni con chiarezza, per cosa succede e per cosa fare, come comportarci in merito.
Il panico è, invece, una reazione incontrollata, in cui la capacità di analisi razionale della situazione si perde completamente: le funzioni riflessive vengono “bypassate” da una serie di comportamenti automatici (etologicamente: di attacco/fuga), in cui la persona cerca di evitare un pericolo che crede essere
Comportamenti come l’assalto ai supermercati, cioè l’accaparramento di merci da parte della popolazione per paura di morire di fame, rientra nelle suddette caratteristiche.
Perchè di fatto esso rappresenta una minaccia invisibile da cui ci sentiamo indifesi, qualcosa che mina la nostra sicurezza in maniera profonda, che ci porta ad avere pensieri irrazionali.
Le misure che sono state prese in maniera così drastica in questi giorni, con la chiusura delle scuole, delle chiese, dei musei e la sospensione degli eventi culturali e sportivi, di fatto ci mettono in condizione di ridurre improvvisamente la nostra libertà personale, condizionandoci pesantemente nel quotidiano,limitandoci in molti aspetti. Ecco che servono regole chiare, diciamo regole ‘anti-panico’ per non stravolgere le nostre abitudini.