Perchè arrabbiarsi? Non conviene, fa male.
Fa male ed accorcia anche la vita. Eh si. Perchè? Ve lo spiego.
Ovvio che è impossibile non arrabbiarsi mai. Inevitabile, se siamo esseri che viviamo inseriti in un contesto sociale, e non eremiti.
Chi vive, come noi tutti, i problemi della quotidianità , dove spesso ci veniamo a trovare con questioni difficili da risolvere, o contrasti a vario titolo, soffre di molta tensione e ansia, che certamente a lungo andare non aiuta il benessere psicofisico.
Le recenti ricerche indicano come sia causa di patologie gravi proprio un continuo stato di arrabbiature, di quotidianità troppo stressanti e piene di angosce, ripetitive e continue, tali da generare nevrosi.
Si chiama nevroticismo, infatti, lo stato che alla lunga si va a formare nell’individuo, ed è un tratto della personalità caratterizzato dalla tendenza a interpretare le situazioni come minacciose, stressanti e sfribranti, tali da mettere in forte crisi anche il campo delle relazioni.
Da quelle di coppia, a quelle amicali, o di lavoro.
Gli individui con alti livelli di nevroticismo sono inclini a provare emozioni negative come paura, ansia, tristezza e rabbia, più intensamente e più frequentemente di chi non ne è affetto.
Secondo i ricercatori americani la preoccupazione di queste persone si riferisce ai tentativi di noi esseri umani di risolvere i problemi intorno a una situazione il cui esito futuro è incerto e potenzialmente positivo o negativo. L’ansia, lo abbiamo detto più volte, può essere anche positivo-adattiva, quando ad esempio, ci porta a soluzioni costruttive, ma è altrettanto cattiva, o malsana, quando diventa “ troppa”, ed incontrollabile, ma soprattutto quando interferisce con le nostre abitudini quotidiane.
Lo stress, e la nevrosi aumentano la possibilità di patologie, anche del sistema cardio circolatorio.
Sempre la ricerca internazionale ha individuato almeno sette fattori di rischio cardiometabolico: pressione sanguigna sistolica, pressione sanguigna diastolica, colesterolo totale, trigliceridi, obesità, livelli di zucchero nel sangue a digiuno e il tasso di sedimentazione degli eritrociti.
Ed è stato appurato che nelle persone con un nevroticismo più elevato, il numero medio di fattori cardiometabolici ad alto rischio è aumentato di circa uno per decennio, con una media di 3,8 fattori di rischio all’età di 65 anni, seguito da un aumento più lento per decennio dopo i 65 anni.
I livelli di ansia più elevati sono stati associati, infine, a una probabilità maggiore del 10% di avere sei o più fattori di rischio di malattie di questo tipo.
Non esiste la certezza matematica che il trattamento dell’ansia e della preoccupazione possa ridurre il rischio di ammalarsi in generale, ma una cosa è certa: gli individui ansiosi e inclini alla preoccupazione dovrebbero prestare maggiore attenzione alle conseguenze che essa porta, ai danni della loro salute.
Quindi, vale davvero la pena di arrabbiarsi? Molto meglio fare spallucce, o nei casi più pesanti, difficili e apparentemente irrisolvibili, è preferibile rivolgersi a specialisti del settore, con cui intraprendere un percorso di risoluzione della rabbia, spesso di origine antica e quindi difficile da sradicare.